
Nato il 7 ottobre 1922 nella contrada Pagliaroli di Farindola, Giuseppe Mazzocca cresce in una
famiglia di agricoltori. Fin da giovane si dedica con impegno al lavoro nei campi e alla cura del
bestiame, come tanti ragazzi della sua generazione. Il senso del dovere, la fatica quotidiana e
l’amore per la sua terra lo accompagnano fin dall’infanzia.
Nel gennaio del 1942, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, viene chiamato alle armi.
Assegnato al Battaglione Alpini “L’Aquila” del 9º Reggimento Alpini, inquadrato nella
prestigiosa 3ª Divisione Alpina “Julia”, Giuseppe parte per il fronte orientale, destinazione Russia,
come parte dell’ARMIR (Armata Italiana in Russia).
Là, in condizioni climatiche e umane estreme, ricopre il ruolo di porta munizioni, uno dei compiti
più pericolosi in prima linea. Con coraggio, affronta le intemperie, le distese ghiacciate e il fuoco
nemico, portando rifornimenti vitali ai compagni nelle trincee.
L’estremo sacrificio
Il 22 dicembre 1942, nei pressi di Ivanowka, durante la Seconda Battaglia Difensiva del Don,
l’atto che consacra per sempre il suo nome alla storia.
Durante un violento attacco sovietico, Mazzocca si accorge che un commilitone ferito è rimasto
indietro, sotto il fuoco incrociato. Senza esitazione, torna indietro per soccorrerlo. Ma mentre lo
trascina verso la salvezza, una raffica di mitragliatrice gli amputa un braccio.
Invece di cedere al dolore, Giuseppe compie un gesto sovrumano: continua a trascinare il
compagno e la cassetta di munizioni con i denti. La scena è straziante e insieme gloriosa. Poco
dopo, entrambi vengono colpiti da una granata anticarro che ne stronca le vite.
La Medaglia d’Oro al Valor Militare
Per questo atto di eroismo, Giuseppe Mazzocca riceve postumo la Medaglia d’Oro al Valor
Militare, la più alta onorificenza militare italiana.
La motivazione ufficiale recita:
“Porta munizioni di una compagnia alpina da più giorni duramente impegnata in aspri sanguinosi
combattimenti difensivi contro un nemico numericamente superiore, dava ripetute prove di ardore
combattivo, percorrendo con calma e sereno sprezzo del pericolo tratti di terreno scoperto pur di
fare affluire regolarmente le munizioni necessarie alla propria arma.
Durante un violento attacco nemico, accortosi che un compagno ferito era rimasto isolato, si
slanciava per soccorrerlo e, mentre lo trascinava verso le nostre linee, veniva colpito da una raffica
di mitragliatrice che gli amputava un braccio.
Con supremo eroismo, incurante della sua grave ferita, continuava a trascinare il compagno e la
cassetta di munizioni con i denti finché una granata nemica non li abbatteva entrambi.
Fulgido esempio di elette virtù militari, di generoso cameratismo, di ardente attaccamento al
dovere.”
L’omaggio della sua terra
Nel 2022, in occasione del centenario della sua nascita, il Comune di Farindola ha dedicato a
Giuseppe Mazzocca una solenne commemorazione. Durante l’evento è stata inaugurata la nuova
sede della Sezione Alpini di Farindola a lui intitolata, ed è stata conferita la cittadinanza
onoraria al Generale Francesco Paolo Figliuolo.
Per l’occasione, Poste Italiane ha emesso un annullo filatelico speciale, raffigurante il cappello
alpino con la penna nera e la dicitura:
“Omaggio all’Alpino Giuseppe Mazzocca M.O.V.M. – Centenario della Nascita.”
Un esempio per le generazioni
La sua storia vive nella memoria collettiva di Farindola e in tutta Italia. La sua figura rappresenta i
valori più alti dell’altruismo, del coraggio, della dedizione alla Patria e al prossimo.
Ricordare Giuseppe Mazzocca significa onorare non solo un singolo uomo, ma anche tutti quei
giovani che, come lui, hanno dato la vita per un ideale.
La Pro Loco di Farindola si impegna a custodirne la memoria, trasmettendo la sua storia alle
nuove generazioni come simbolo eterno dell’anima più autentica della nostra comunità.